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16° giorno: Tokyo-Italia

Sigh!..Sob... Sob e Sigh (ç_ç) la tristezza ci attanaglia. Oggi ci aspetta il treno che ci riporterà all'aeroporto di Narita per il rientro in Italia. Per tutto il viaggio in treno eravamo angosciati sul numero e sul peso dei nostri bagagli. Un'esagerazione di kili ci pesavano sul groppone (partiti con un totale di 36kili torniamo con 41.2 per le sole valigie imbarcate, non vi sto a dire cosa ci portiamo in mano). Dopo aver passato incolumi il check in ci siamo un po' tranqullizzati, ma siccome non ci bastava il carico che già ci portavamo dietro abbiamo fatto altri acquisti all'interno dell'aeroporto. Come potevamo resistere ai nuovi gusti di Kit Kat che ci si sono parati davanti all'improvviso? Gusto limone, Semi di soia e salsa di soia in edizione limitata per la sola città di Tokyo, altro al Cedro, altro alla pesca, per un totale di quasi 30euro di Kit Kat (ma vi sembra normale?). Dopo aver superato il secondo ostacolo, ossia i controlli di sicurez

15° giorno: Tokyo, ultimo giorno

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Oggi passeggiata a Shibuya. Shibuya è uno dei quartieri frequentati dai ragazzi di Tokyo, con negozi alla moda e l'incrocio in diagonale più famoso del mondo. Il quartiere è noto anche per la storia di Hachiko, un cane che fu adottato da un professore universitario che lavorava a Tokyo e ogni giorno, negli anni venti, prendeva il treno per recarsi al lavoro. Hachi tutti i giorni lo accompagnava alla stazione di Shibuya e poi tornava alle 15 per attendere il ritorno del padrone. Un giorno il professore morì mentre era al lavoro ma Hachi continuò per i dieci anni successivi ad aspettare il ritorno del padrone alla stazione, finchè non morì lì davanti. Il cane che oramai era conosciuto da tutto il Giappone, divenne il simbolo di fedeltà e gli fu eretta una statua ancora visibile alla stazione di Shibuya. A breve arriverà nei cinema un film ( qui il trailer ) tratto dalla storia di Hachiko con Richard Gere. ps. Il nome del cane è Hachi, il suffisso "kō" è usato

14° giorno: Osaka-Kyoto-Osaka

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Appena svegli oggi abbiamo acceso la TV ed abbiamo scoperto che in realtà quello avvertito da Daniela era un vero terremoto con epicentro più o meno a metà strada tra Tokyo e Osaka durato circa 60 secondi e di magnitudo 6.5 della scala Richter. La sosta a Osaka, era inizialmente di 4 giorni, nei quali avremmo dovuto visitare Osaka, Nara, Kobe e se fosse avanzato tempo, Hiroshima (che è ad un paio di ore di treno). Ma avevamo avuto all'inizio, una brutta impressione di Osaka, anche perchè non vi sono momumenti di rilevanza, a parte il castello. Stessa cosa leggendo sulla guida per Kobe, così eravamo un po' sfiduciati sulla scelta di Osaka, quindi dopo la visita a Nara di ieri abbiamo deciso di tornare a vedere la zona centrale di Kyoto, per una volta di giorno e con i negozi aperti. La mattina ce la siamo presa comoda, dopo le sfacchinate di Nara e Nikko, ci siamo alzati e preparati con calma e siamo andati in treno a Kyoto. Arrivati alla stazione di Kyoto mi sono ricordato che

13° giorno - Osaka-Nara-Osaka

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Stamattina partenza abbastanza di buon ora per Nara, a circa 30 minuti di treno da Osaka. Nara è stata per un breve periodo (75 anni) la capitale del Giappone, per cui è ricca di monumenti, con ben 8 luoghi patrimonio dell'umanità. Arrivati sotto la pioggia, questa non ci ha mai abbandonato per tutta la giornata, tranne brevi schiarite. Per fortuna che sulla strada verso i templi abbiamo almeno trovato il luogo dove avremmo cenato. Gusto! Tutti i templi si trovano in una zona verde chiamata Nara-Koen, un immenso parco nel quale scorrazzano liberi dei simpaticissimi cervi. Non uno o due, ma centinaia e centinaia, ghiotti dei shika sembei (biscottini per cervi), che Daniela ha sconsideratamente acquistato ignorando che sarebbe stata assalita e poi mangiata viva dai sempre simpaticissimi cerbiatti. La prima zona visitata è stato il Kofuku-ji, che è un tempio originariamente composto da 175 edifici di cui ora rimasti in piedi una decina, tra cui due pagode, una da tre ed una d

12° giorno: Nikko - Osaka

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Questa mattina ci siamo svegliati presto per riuscire a visitare tutti i posti che offre Nikko. Fortunatamente la pioggia a dirotto era diventata una leggera pioggerellina. La prima tappa l'abbiamo raggiunta in autobus dove siamo riusciti a minare la proverbiale gentilezza dei giapponesi perchè non avevamo capito come pagare l'autobus, e restavamo lì, davanti alla macchinetta con la fila dietro, e alla fine l'autista ci ha letteralmente strappato i soldi di mano e li ha buttati con cattiveria dento la macchinetta. Il primo tempio visitato è stato il Rinno-ji che contiene le tre statue dorate di Buddha che sono le più grandi in legno del Giappone. Poi siamo andati al Tosho-gu, un enorme tempio shintoista formato da tanti edifici quasi tutti decorati in stile cinese ed una pagoda a 5 piani che è la terza del Giappone in altezza. Dopo milioni e milioni di gradini tra un paesaggio immerso nel verde e nella foschia, si arriva alla tomba di Ieyasu Tokugawa, un condottiero che ass

11° giorno: Tokyo - Nikko

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Oggi grandi saluti. I nostri amici ci hanno accompagnato alla stazione di Chiba, e tra commozione generale e bacini di Amo-chan, ci siamo salutati e siamo partiti per Tokyo. Raggiunta la stazione centrale abbiamo lasciato i bagagli negi appositi armadietti e siamo andati al Museo Nazionale di Tokyo. Il museo è molto grande e diviso in 4 padiglioni, ma noi siamo riusciti a vederne solo due. Il primo dedicato ad opere d'arte giapponese, tra cui sculture, spade, e altro. Una sala era dedicata a varie statue di Buddha e all'introduzione del buddhismo in Giappone. L'altro padiglione che abbiamo visto era dedicato a capolavori dell'arte buddhista. Erano oramai le tre quando siamo andati via per prendere il treno che ci avrebbe condotti a Nikko. Dopo circa 2 ore di viaggio, siamo arrivati a Nikko, cittadina a nord di Tokyo che contiene diversi monumenti patrimonio dell'umanità. Arrivati, pioveva a dirotto e dopo un po' di tentennamenti abbiamo deciso di prendere un tax