12° giorno: Nikko - Osaka

Questa mattina ci siamo svegliati presto per riuscire a visitare tutti i posti che offre Nikko. Fortunatamente la pioggia a dirotto era diventata una leggera pioggerellina. La prima tappa l'abbiamo raggiunta in autobus dove siamo riusciti a minare la proverbiale gentilezza dei giapponesi perchè non avevamo capito come pagare l'autobus, e restavamo lì, davanti alla macchinetta con la fila dietro, e alla fine l'autista ci ha letteralmente strappato i soldi di mano e li ha buttati con cattiveria dento la macchinetta.

Il primo tempio visitato è stato il Rinno-ji che contiene le tre statue dorate di Buddha che sono le più grandi in legno del Giappone.
Poi siamo andati al Tosho-gu, un enorme tempio shintoista formato da tanti edifici quasi tutti decorati in stile cinese ed una pagoda a 5 piani che è la terza del Giappone in altezza. Dopo milioni e milioni di gradini tra un paesaggio immerso nel verde e nella foschia, si arriva alla tomba di Ieyasu Tokugawa, un condottiero che assunse il controllo dell'intero Giappone nel 1600 circa.

Che ridere vedere alcune ragazze giapponesi affrontare le scale ripide e bagnate con dei saldali col tacco. Una in particolare esultava dopo ogni rampa di scale discesa con successo. Ma dico io, uno ti dice "oggi andiamo a fare un'escursione tra le montagne, a vedere templi dispersi nel nulla", come se non bastasse piove pure e tu che fai? Ti metti i tacchi? Sei scema!

Ultima tappa di questo giro, che raccontato così sembra niente ma è durato davvero tante ore, è stato il Taiyuin-Byo, un tempio buddhista e mausoleo contemporaneamente che contiene le spoglie del nipote di Ieaysu, Iemitsu Tokugawa ed è molto simile al precedente ma di dimensioni più ridotte, ma non meno bello.



L'albergo dove abbiamo soggiornato qui a Nikko era gestito da una signora molto gentile che quando siamo andati via ci ha regalato degli snack, e si è anche inginocchiata per salutarci. L'albergo in sè era molto carino, anche se pieno di soprammobili un po' pacchiani. Stare lì dentro ci ha ricordato un po' la Maison Ikkoku. Dopo il pranzo a Gusto (ancora?) era giunta l'ora di intraprendere il lungo viaggio verso Osaka con tappa alla stazione di Tokyo per recuperare i bagagli che avevamo deciso di lasciare lì per non portarceli dietro.

Dopo quasi 5 ore di viaggio in shinakansen (dove non trovavamo pace perchè prenotati in carrozza fumatori, che abbiamo lasciato dopo neanche 10 minuti dalla partenza) e dopo aver finalmente visto, anche se da lontano, il Fuji-sama, siamo arrivati a Osaka. L'albergo è abbastanza fuori mano dal centro città, ma è vicinissimo alla stazione Japan Rail ed è nuovissimo. In treno avevamo pensato ad un cambio di programma e cioè di fermarci solo 3 notti a Osaka anticipando la partenza per Tokyo di un giorno. Arrivati all'albergo dovevamo spiegare questo alla reception. Sono partito in un lungo pistolotto di scuse in inglese tipo "Sorry, we have a problem, so we have to return in Tokyo one day in advance..." ecc.. ecc.. Il tipo annuiva e rispondeva pure. Solo alla fine di discorso tra me e lui (in ingelse!!!) ci siamo resi conto che il tipo non aveva capito nulla... e forse era andato in stand by alla parola "sorry". Per fortuna la tipica praticità femminile ha messo le cose a posto. Daniela ha risolto tutto dicendo al tipo (in inglese!!!) "3 nights instead of 4"... il tipo aveva magicamente capito tutto. Abbiamo riso per ore, poi siamo andati al classico kombini (i negozietti aperti 24 ore) e abbiamo preso da mangiare riso al curry per me e onigiri per tutti e due. Itanto in tv c'è un programma che sembra interessantissimo: Takeshi Kitano che parla di Osamu Tezuka, AstroBoy e Gundam. Io devo trasferirmi qui, alla tv italiana il massimo che potevo sperare era Maria De Filippi che parla dei suoi tronisti, vabbè alla fine buona notte perchè anche domani ci si alza presto e si va a Nara, città a 30 minuti di treno da Osaka.

Commenti

filfus ha detto…
invece di "sorry" potevi dirgli anche "strunz" tanto non avrebbe capito lo stesso ma intanto un pò di soddisfazione ce l'avevi!
Comunque lo sai gianfrà daniela è più pratica. ^^
Marinica ha detto…
Hei ragazzi che gioia vedere già le foto del vostro viaggio e soprattutto leggere i commenti quotidiani, mi sento partecipe anch'io da lontano...spero anzi sono sicura che vi stiate divertendo alla grande e aspetto di riabbracciarvi presto e farvi i miei auguri di persona!!! MARINICA
Unknown ha detto…
Gianfri, ti assicuro che sto con la schiuma alla bocca... quando tornate necessito di una lattina di Fanta Cider, un kit kat al gusto che vuoi, dopo di che ci licenziamo e ci trasferiamo tutti e 4 in Giappone. Daniela ci risolve i problemi con i giapponesi, e poi tutti insieme giriamo sbavando come lumache per tutta Tokyo.

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